Nel vorticante monologo di Thomas appaiono squarci di una provincia italiana descritta come il corpo putrescente di un cadavere, si aprono tetri ricordi d'infanzia dove un padre impettito regala al figlio un'insopportabile filosofia di vita che tende a normalizzare la sua follia solitaria, reintegrandola nella più conformistica follia sociale condivisa dagli altri.
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Thomas è invece l'antieroe moderno che non ci sta, ma che non ha altre armi per esprimere il suo rifiuto oltre la nevrosi e la scrittura.
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