Addetto ai servizi culturali di una grande miniera, Luciano Bianchi viene licenziato. Per vendicare se stesso ed i minatori periti in una grave sciagura, Luciano si reca a Milano deciso a far saltare con la dinamite l'imponente grattacielo dove ha sede la società mineraria. Qui incontra Anna, giovane corrispondente di un giornale di sinistra, della quale s'innamora.
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Per poter vivere, Luciano s'adatta a fare il traduttore per una casa editrice, ma troverà la sua fortuna inserendosi brillantemente nella produzione di slogan pubblicitari. La sua genialità in questo lavoro, che egli tuttavia disprezza, gli varrà un'ottima assunzione presso la stessa società che lo aveva licenziato. La vecchia vendetta è ormai dimenticata e con essa la moglie ed il figlio che Luciano ha lasciato in provincia. Con Anna egli intende costruirsi una vita borghesemente comoda, ma l'amore tra i due svanisce con la ricchezza raggiunta. Alla stazione Luciano dà l'addio ad Anna e subito dopo accoglie la moglie ed il figlio, giunti a Milano per stabilirvisi definitivamente.