Il testo raccoglie - dopo una selezione dai taccuini e dai diari tenuti nell'arco di cinque anni, in occasione del suo ultimo soggiorno a Salisburgo una galassia di frammenti, aforismi e annotazioni, percezioni e dubbi, a volte sogni, sempre sospesi tra l'oggettività del reale e la soggettività dello sguardo, sul fragile confine tra l'esteriorità e l'interiorità.
[...]
Sono riflessi, come scrive lo stesso Handke, "che provengono da una prudente ma anche radicale circospezione, nella scia della quale prendono talora lo slancio, il più lontano possibile oltre il mero riflesso, fin dove li sostiene il respiro".