Raffaello è il pittore che più di tutti, con le sue opere, ha esaltato grazia e bellezza, il pittore che più di tutti, probabilmente, ha incarnato gli ideali stessi del Rinascimento è l'artista che colleghi e critici chiamavano "divino", che intellettuali ed ecclesiastici rapportavano a Gesù Cristo, ma anche la stessa persona che, secondo Vasari, morì per "eccessi amorosi".
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Un apparente contrasto, una vita riservata e passionale celata dietro la perfetta immagine pubblica, che ci viene qui raccontato da tre persone che ebbero grande rilevanza nella vita di Raffaello. Sara, che lo incontra a Città di Castello, quando sono entrambe giovani: è il periodo in cui Raffaello dipinge il suo primo capolavoro, Lo Sposalizio della Vergine, e in cui, per la prima volta, viene chiamato "maestro". Michelangelo, il rivale per eccellenza, che con Raffaello ha un rapporto ambiguo: sa di suscitarne l'ammirazione, ne conosce il talento, ma ne invidia le capacità sociali e relazionali che, di fatto, lo hanno portato a primeggiare a Roma, spingendo così Michelangelo, almeno temporaneamente, a tornare a Firenze. Margherita Luti, il cui rapporto con Raffaello ha originato tante opere d'arte, alcuni miti e varie leggende. Forse la conoscete meglio col suo soprannome: la Fornarina. La donna più importante della sua vita.